martedì 25 marzo 2008

"Alla rivoluzione sulla due Cavalli"

Da Il Quotidiano della Basilicata:

Tra disabili e lavoratori, le battaglie in Val Basento, la scuola di partito con il mito di Ingrao


di Sara Lorusso

Se dipendesse da lei, eviterebbe i comizi, «meglio incontri informali, la piazza, gli spiazzali davanti alle fabbriche, per incontrare la gente e spiegare». Rosa Rivelli dovrà guidare la corsa al Senato per la Sinistra l’Arcobaleno.
La sua nomina è arrivata a 48 ore dal termine per la presentazione delle liste, dopo la rinuncia della senatrice uscente (sempre in quota Prc), Anna Maria Palermo. Così, ancora una candidatura di genere.
Perché «è fondamentale rompere la modalità tipica della politica, aggressiva e urlata, a cui assistiamo oggi». Dirigente di Rifondazione, la sua prima tessera politica risale al 1982 (dopo la svolta della Bolognina, la fase che portò allo scioglimento del Pci, ha aderito al Movimento e al Partito della rifondazione comunista).
«Ho fatto la scuola di partito». Nel vero senso della parola, con diversi giorni trascorsi a pochi chilometri da Reggio Emilia, sul finire degli anni ‘70, per studiare e formarsi, sotto la guida della segreteria nazionale e dei quadri dell’allora Pci, con un occhio di riguardo alle tematiche “dell’emancipazione”.
Di quella storia, il punto di riferimento è «senza dubbio Pietro Ingrao», ma se tocca indicare un “maestro” locale, la consapevolezza si dirige su «Giacomo Schettini» (ex segretario regionale, punto di riferimento per il Prc lucano e dirigente nazionale): «ha compreso profondamente la portata rivoluzionaria del femminismo. Non è da tutti».
Poi c’è stata una «compagna più grande, un’insegnante, Giovanna Armando, cara guida “maggiore”,adesso si è allontanata dal mondo politico».
In Basilicata, Rosa ha costruito vita, lavoro e famiglia. Prima la scuola a Tricarico, poi la formazione come fisioterapista con il tirocinio a Napoli. Terminavano gli anni ‘70. Il rientro a Ferrandina dove inizia un percorso lungo 30 anni accanto ai disabili, che segue nella riabilitazione, presso il distretto sanitario della cittadina del materano.
Sul suo blog le lasciano messaggi di auguri per l’avventura elettorale. Raccontano di quella volta in cui Rosa arrivò a scuola. Le era stata affidata una bambina disabile e lei «era una giovanissima e apparentemente fragile ragazza forestiera - scrivono sul diario on line - era alla sua prima esperienza lavorativa».
Ma «tutto il tempo che passava con noi fu instancabile nel suo compito di integrazione totale con gli altri compagni, ostinata e paziente con tutti affinché fossero abbattuti quei preconcetti che non permettevano alla bambina di far parte del gruppo, una rivoluzione in cui era già discriminante il termine “integrare”». Non è un caso, forse, se il suo film preferito è “Qualcuno volò sul nido del cuculo” (di Milos Forman, sul disagio vissuto negli ospedali psichiatrici).
L’impegno sempre sul territorio lucano, nella Val Basento («di cui conosco profondamente le ferite»), nello stesso luogo dove alcuni anni fa ha “militato” nell’Udi (Unione donne in Italia). Sempre sul blog si presenta come «sposata con Angelo e mamma di Gaetano». Nata nel 6 febbraio 1959, la più grande di 7 fratelli, figlia in una famiglia proletaria. «Padre manovale, madre bracciante». Rocco è suo fratello più piccolo. Li dividono parecchi anni. Anche lui dirigente di partito ed ex segretario provinciale.
Se la ricorda «sempre fuori casa, impegnata, un modello per noi più piccoli», con «le sue canzoni di Guccini, De Andrè e gli Intillimani. Ha aperto la strada all’impegno politico e sociale in famiglia».
Ma senza scossoni, «veniamo da una famiglia tradizionale, ma aperta e non bigotta. Le piccole e grandi battaglie sociali si sono inserite nella vita di tutti noi. E si è capito subito, fin da bambini, che Rosa era una vera comunista». Eccetto «che per l’ordine. Precisa, puntuale, quasi maniacale». Così, il tratto personale segnalato dal fratello minore si tinge di ironia: «proprio quella precisione è forse l’unica cosa “poco di sinistra” che le appartiene».
In giro, con la “fedele compagna”, di chilometri ne ha fatti tanti. Una Charleston, due cavalli su cui “si è persino sposata. Poi il viaggio di nozze su quei sedili, a far visita ai parenti sparsi nel Paese».
Prima consigliere per due legislature e assessora comunale «in una giunta progressista a Ferrandina».
Poi assessora al Lavoro della Provincia di Matera, fino alle recenti dimissioni dopo la rottura del Prc con la giunta guidata dall’ex udeurino, Carmine Nigro.
Se le chiedi di raccontare il percorso amministrativo, finisce che gli episodi si intrecciano alle “lotte di strada”. «E’ così, le due cose sono collegate». Come quella volta, divenuta consigliera comunale da pochi giorni, gli operai della ex Materit (azienda che lavorava l’amianto) occuparono per alcuni giorni il Palazzo comunale. Cosa fare? «Lì dentro, con loro, scavalcando il muretto ed entrando nel Municipio». O ancora durante la vertenza Pnt ex Pirelli («altra ferita, appunto,della valle»), con il primo movimento delle mogli e delle compagne degli operai».
Dell’esperienza in Provincia racconta l’attenzione verso i migranti: tutela, integrazione e dignità. Un passaggio in particolare. Alcuni operai senegalesi «erano stati sgomberati dal metapontino. Abbiamo lavorato tanto, con la Caritas di Matera, per trovare un ricovero dignitoso. Siamo riusciti a recuperare alcune case cantoniere disabitate. Rimesse in sesto, le abbiamo assegnate a quei lavoratori». Senza sosta, «l’impegno per le tossicodipendenze. E’ impensabile stare a guardare inermi tanti giovani che perdono la speranza in questo modo. Un tema che mi crea molta ansia, che mi procura sofferenza, ma per cui non smetterò di lottare». Salvo concedersi alcune pause serali nella propria casa, tra i suoi libri. Nel cuore la “Storia” di Elsa Morante e “Sorgo Rosso”di Mo Yan, l’autore cinese il cui nome significa “colui che non desidera parlare”. Come Rosa «preferisco ascoltare».

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho deciso di votare la Destra alla Camera e Sinistra Arcobaleno al Senato, voglio un voto col cuore alla Camera e utile al Senato!

Ciao e in bocca al Lupo

Anonimo ha detto...

Tutto vero quanto scritto su Rosa, stakanovista al limite delle umane possibilità.
Aggiungo che adora i Pink Floyd.
Lo scarozzatore folle

Anonimo ha detto...

Rosa sei la persona più giusta per il ruolo che ti è stato assegnato.Il tuo carattere deciso e fermo è perfetto per difendere il programma della sinistra arcobaleno al senato.
Per la riconquista dei diritti.

frank il vicino